Lo sci è uno sport di abilità tecnica che richiede un importante impegno muscolare. Negli ultimi due anni a causa delle limitazioni Covid vi sono state severe limitazioni ed alla riapertura molte persone sono tornate allo sport senza la necessaria preparazione. Parliamo di tutti gli sport invernali includendo lo snowboard così praticato dai giovani.

Quali sono le articolazioni più sollecitate nello sci e nello snowboard?

Il ginocchio è frequentemente interessato nello sci mentre spalla e polso sono più soggetti a traumi nello snowboard. Tra i traumi del ginocchio le lesioni del legamento crociato anteriore sono molto frequenti. Il ginocchio è anche frequentemente affetto da problemi cartilaginei, che possono interessare soggetti di qualsiasi età ed assumono particolare importanza nei pazienti giovani che conducono una vita attiva e sportiva. È noto che la cartilagine possiede scarse possibilità rigenerative in ragione dell’assenza di un supporto ematico, linfatico e nervoso che possa garantire una riparazione del tessuto lesionato. Per questo motivo le lesioni cartilaginee a lungo termine progrediscono verso la degenerazione della superficie articolare, sfociando in quadri artrosici conclamati che comportano una limitazione della funzionalità articolare e rappresentano un elevato costo a livello sociale. Nello snowboard molti infortuni riguardano gli arti superiori ed in particolare spalla, gomito e polso, a volte è necessario operare ma talora si può ottenere la guarigione mediante la medicina rigenerativa ad esempio utilizzando il plasma arricchito di piastrine.

Cos’è il P.R.P.?

Il Platelet Rich Plasma o P.R.P. si ottiene da un normale prelievo di sangue venoso processato secondo una speciale procedura di centrifugazione al fine di ottenere una concentrazione di piastrine (fino a 4 volte rispetto al valore ematico di base) che contiene numerosi e importanti fattori di crescita (PDGF, TGF-B, IGF I/II, FGFB, EGF) capaci di stimolare diversi meccanismi cellulari tra cui l’angiogenesi (sviluppo di nuovi vasi a partire da altri già esistenti), la chemiotassi dei macrofagi e delle cellule progenitrici dei tessuti, la proliferazione e la migrazione di fibroblasti e la sintesi del collagene, promuovendo in definitiva i processi di guarigione, riparazione e rigenerazione tissutale. Tra le cellule bersaglio dell’azione dei fattori di crescita rientrano anche condrociti (cellule del tessuto cartilagineo) e sinoviociti (cellule proprie della membrana e del liquido sinoviale). Al momento gli studi clinici hanno dimostrato il vantaggio del PRP “povero di leucociti” rispetto al PRP “ricco di leucociti” per la guarigione dei tendini e il trattamento dell’osteoartrosi.

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