A cura del dr Kevin Stone ed Alberto Gobbi
Conosciamo pazienti ipocondriaci che ogni minimo mal di testa lo trasformano in una malattia potenzialmente mortale e talora anche contagiosa!
Questi soggetti non dovrebbero consultare Google ad ogni disturbo poiche’ sicuramente andrebbero a finire con lo stare peggio.
Questo non vale per tutti poiche’ in realta’ una persona attenta puo’ trovare molte risposte su internet e conoscere meglio il proprio problema.
I motori di ricercar con la loro intelligenza artificiale sono in grado di interpretare le richieste, analizzare i sintomi e spesso offrire risposte adeguate. Ritengo che in futuro questa possibilita’ migliorera’ ulteriormente e potra’ essere utilizzata anche dai medici per esaminare le varie informazioni fornite dal paziente e dagli esami diagnostici.
Noi della OASI Bioresearch Foundation insieme a centri di alta specializzazione in ambito ortopedico e medico sportivo abbiamo sviluppato un programma che puo’ guidare il paziente a meglio comprendere la propria patologia e trovare utili indicazioni.
Poniamo ad esempio che il paziente abbia dolore al ginocchio ed abbia eseguito una risonanza magnetica nel cui referto si parla di condropatia: sara’ grave? Cosa devo fare? A chi devo rivolgermi?
Entrando nel nostro sito web in maniera semplice la persona verra’ guidata alla comprensione del proprio problema, possibili rimedi e cure; potra’ capire se e’ necessario consultare uno specialista oppure fare della ginnastica o fisioterapia.
In passato accadeva spesso che i pazienti arrivassero nel mio ufficio con ritagli di riviste o quotidiani che proponevano cure miracolose e si dilungavano a raccontarmi quello che aveva fatto l’amico del vicino di casa…
Oggi tutto e’ cambiato, in genere i pazienti sono ben documentati, hanno letto le conclusioni di diversi articoli selezionati su internet e chiedono chiarimenti circa le diverse possibilita’ di cura.
Il paziente e’ sempre la persona che e’ meglio informata circa i propri sintomi e quindi e’ importante ascoltarlo e guidarlo attraverso domande mirate.
Mio padre era medico e mi diceva sempre: il paziente ha quasi sempre ragione, ascoltalo!
Il medico spesso e’ condizionato dalle proprie conoscenze ed abitudini e’ questo il paziente deve saperlo poiche’ spesso e’ utile avere una seconda opinione consultando uno specialista con diverso background.
Poniamo l’esempio di una artrosi iniziale del ginocchio, lo specialista che si occupa solo di chirurgia protesica spesso dira’ al paziente: riduca le sue attivita’ smetta di fare sport e tra qualche anno facciamo una bella protesi.
Probabilmente il chirurgo che utilizza le protesi monocompartimentali dira’ al paziente che si tratta di una “mini protesi” mentre quello che utilizza artroprotesi dira’: meglio fare subito una protesi totale e non ci pensa piu’….
Noi che ci occupiamo di medicina rigenerativa viceversa cercheremo di guidare il paziente ad un esercizio fisico costante ma monitorato e cure specifiche per ritardare l’invecchiamento articolare, utilizzando fattori di crescita, cellule mesenchimali ed altre cure, lasciando la protesi come ultima possibilita’ terapeutica magari dopo qualche decina di anni….
Ricevo spesso lettere di ringraziamento e fotografie di pazienti ultra sessantenni che compiono attivita’ sportive incredibili dopo avere fatto 20 anni fa un trapianto di cartilagine anziche’ una protesi!
Quindi usate Google, navigate attraverso diversi siti, non fermatevi alle pagine sponsorizzate e non cercate chi e’ il migliore specialista del ginocchio…non esiste, dovete cercare quello che e’ piu’ indicato a trattare il vostro problema.